venerdì 18 aprile 2014

18 aprile 1955, muore Albert Einstein

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere "Superato".
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi delle'incompetenza.
L'inconveniente delle persone e delle Nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d'uscita.
Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c'è merito.
È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lieve brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo, invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa,
che è la tragedia di non voler lottare per superarla.


Sono le 1.15 del 18 aprile 1955 del mattino all'Ospedale di Princeton, negli Stati Uniti, quando l'uomo che ha rivoluzionato la fisica moderna muore. Una forte emorragia, dovuta alla rottura di un aneurisma dell'aorta addominale (su cui i medici erano già intervenuti nel 1948) è la causa della sua morte.

Albert Einsten, Nobel per la Fisica nel 1921, è stato uno scienziato, un fisico e un filosofo. Il suo rapporto con l'esistenza umana e con l'approccio scientifico, accompagnato da un genio straordinario e una determinazione non comune, gli ha permesso di compiere una vera e propria rivoluzione scientifica di enorme portata. Ha modificato il paradigma con cui la fisica guarda, e svela, il mondo.

Nato in Germania il 14 marzo 1879, da famiglia ebraica, dopo aver girovagato per l'Europa conclude i suoi studi in Svizzera. A lui si deve lo sviluppo della teoria della relatività ancora oggi attuale. Nel 1933 si trasferisce negli Stati Uniti, a seguito dell'avvento in Germania di Hitler.

La sua esistenza è stata caratterizzata - oltre che dallo studio - da continue interrogazioni sulle questioni essenziali della vita, dall'esistenza di Dio alla guerra, dalla religione alla razza, dalla politica all'amore.

Quando morì, aveva messo il suo corpo a disposizione della scienza. L'anatomo-patologo che eseguì l'autopsia, prima di far cremare il corpo, conservò il cervello. Per volere dei familiari, l'encefalo fu sezionato in 240 pezzi e consegnato ad altrettanti studiosi.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/filosofia/frase-147224?f=a:16>

Nessun commento:

Posta un commento