mercoledì 11 settembre 2013

11 settembre 1973, la fine di Salvador Allende

Dopo il 2001 l'11 settembre ha, nell'immaginario collettivo, un unico significato: le Torri Gemelle. Prima di allora, la stessa data, riferita al 1973, era ugualmente un simbolo, che ha avuto un enorme influenza nella storia del nostro mondo.

L'11 settembre 1973 infatti, l'esercito cileno, agli ordini del suo comandante, il generale Augusto Pinochet, assalto il palazzo presidenziale (Palacio de la Moneda) dove era rinchiuso il presidente socialista Salvador Allende,
Allende, che era stato eletto nel 1970, non era un uomo gradito in America Latina e soprattutto agli americani. Un socialista vicino casa, che stringeva allenza con l'odiato Fidel Castro, non solo non era ammissibile, ma andava eliminato quanto prima.

Quel giorno Pinochet usò tutti i mezzi possibili: il bombardamento aereo, l'assedio e la repressione di chiunque provava a difendere il governo eletto.
Dopo ore di assedio, Salvador Allende uscì morto. Sulla sua morte vi sono varie tesi, tra cui quella, forse più accreditata, di un suo suicidio (con la sua mitraglietta AK-47) preferito alla morte certa per mano dell'esercito.
immagine simbolo del golpe cileno, Allende con il suo mitra

Quel che accadde dopo appartiene alla triste storia dell'umanità. Oltre 130 mila arresti, migliaia e migliaia di "scomparsi" (desaparesidos), che solo molti anni dopo si è scoperto essere stati gettati vivi in mare da aerei militari e una fuga di intellettuali dal Cile che creò una vera e propria diaspora.
Si stima che siano stati 30 mila i morti della dittatura e 600 mila le persone torturate.
Il colpo di stato in Cile ebbe un'enorme influenza nel mondo. Da un lato gli americani (è appurata la partecipazione diretta della CIA al golpe) comunicarono al mondo che non avrebbero più tollerato governi socialisti (la via democratica del socialismo) vicino casa o nella loro sfera d'influenza (da allora i militari presero potere in tutta l'America Latina), dall'altra il blocco sovietico che inasprì la già grande tensione della Guerra Fredda. Nel mezzo la sinistra, soprattutto quella europea, che appoggiò in tutti i modi le lotte in America Latina e altrove nel mondo.

Gli storici concordano che il golpe cileno sia stato uno dei punti di frattura nel sistema mondo.

La questione degli anni della dittatura in Cile è ancora una ferita aperta. Vi linko la pagina di Amnesty International che da sempre si batte per appurarare la verità

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