martedì 3 settembre 2013

3 settembre 2004, l'epilogo della Strage di Beslan

Tutto era iniziato il 1 settembre 2004, alle 9.30, quando un gruppo di 32 terroristi sequestrò oltre 1200 persone nella scuola numero 1 di Beslan, una piccola cittadina (poco più di 30 mila anime) dell'Ossezia del Nord, repubblica russa confinante con la Cecenia. Il 1 settembre era il primo giorno di scuola e all'interno, oltre a 900 alunni e 60 insegnanti, c'erano molti genitori e parenti accorsi ad accompagnare i bambini al primo giorno di scuola.
I terroristi (alcuni, ma non tutti, ceceni) nei giorni del sequestro chiedevano ufficialmente il ritiro della Russia dalla Cecenia.


Il 3 settembre, alle 13, le forze speciali russe decisero di fare irruzione (Putin ha sempre sostenuto che con il terrorismo non si tratta). Le testimonianze sono discordi. Gli ostaggi erano ammassati in una palestra e si udirono alcune esplosioni (esplosioni accidentali? detonazione voluta?). 
Fu una strage: 386 morti (tra cui 31 dei terroristi e 186 bambini), oltre 700 feriti.
Secondo alcuni le teste di cuoio usarono i lanciafiamme (cosa proibita non solo dalle convenzioni, ma anche dalla logica) provocando morti e feriti. L'ingaggio con i terroristi durò per ore, alcuni sostengono che due dei terroristi furono ammazzati dalla folla dei genitori. 
Solo un terrorista, un ventiquattrenne nato in Cecenia, rimase vivo.

Ancora oggi le ricostruzioni dei fatti sono molto discordi. Versioni ufficili cozzano con alcune testimonianze dei superstiti. Perfino l'esatta composizione del gruppo dei terroristi è incerta (meglio, segretata).

Le immagini dei bambini, molti nudi o seminudi, alcuni imbrattati di sangue, che fuggivano dalla scuola in fiamme girarno il mondo.

Ecco il link ad un'inchiesta fatta dalla giornalista Stella Pende ad un mese dalla strage

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