giovedì 30 gennaio 2014

30 gennaio 1948: assassinato il Mahatma Gandhi

Il 30 gennaio 1948, a New Delhi, erano le 17 e Gandhi, come di consueto, si recava nei giardini della Birla House per la preghiera pomeridiana, assieme a due sue pronipoti e ad una folla che lo accompagnava in ogni suo spostamento. Il suo fisico, a dispetto dell'eta (aveva 79 anni) e di molte sofferenze patite, era ancora integro, il suo pensiero lucido e intenso e la sua anima immensa come il suo nome.
Un estremista indù, Nathuram Godse, si avvicinò, si inchinò in segno di rispetto, salutò e sparò 3 colpi con una Beretta M34, uccidendo il Mahatma. Erano le 17.17.


Finiva così, la vita di uno degli uomini più straordinari che hanno camminato sul nostro Pianeta. Un uomo che con il suo pensiero, con il suo carisma, con la sua forza interiore e con la sua fermezza, ebbe la meglio sull'Impero Britannico, decretando dopo decenni di lotta non-violenta la fine dell'occupazione coloniale e la nascita dell'India e del Pakistan.

Proprio l'indipendenza dei due paesi fu l'origine del suo assassinio. Ghandi che aveva lottato fino all'ultimo minuto per  mantenere unite la comunità indù e quella mussulmana, auspicando in un unico grande paese multiculturale, affermò che il giorno dell'indipendenza del Pakistan e dell'India (14-15 agosto 1947) rappresentava per lui un momento di grande tristezza.

Le violenze che scoppiarono e la guerra successiva, lo costrinsero a lottare ancora per la pace e per il riconoscimento della libertà di culto in entrambi i paesi. Gandhi chiese con forza, oltre alla fine delle violenze, che il governo indiano pagasse a quello pakistano la somma stabilita (550 milioni di rupie) nell'atto della separazione. Quest'ultima sua posizione fu la goccia che facendo traboccare il vaso, armò le mani dell'estremismo.

Gandhi lasciò oltre al suo universale esempio di rettitudine e di semplicità, un patrimonio immenso di riflessioni, scritti, pensieri che ancora oggi guidano molte menti del nostro mondo.

Sulla vita di Gandhi vi rimando a Wikipedia, tanto per partire

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