giovedì 20 agosto 2015

20 agosto 2009: ancora Usain Bolt

Erano le 20.35 a Berlino quella sera del 20 agosto 2009. Si svolgevano i Campionati Mondiali di atletica leggera e ai blocchi di partenza il re indiscusso della velocità, il giamaicano Usain Bolt, si apprestava a correre e a battere ancora una volta un record del mondo. Solo 4 giorni prima, il 16 agosto, aveva portato il record dei 100 metri piani a 9"58, un tempo da extraterrestri.

Al traguardo il cronometro si fermò a 19"19 un tempo assolutamente impensabile, fino a qualche anno prima, nel mezzo giro di pista. Dietro di lui, ma molto dietro, il panamense Alonso Edward in 19"81 (un tempo stratosferico comunque) e l'americano Wallace Spearmon in 19"85.

L'uomo capace di percorrere con un passo in corsa quasi 2 metri e mezzo (2,44 per l'esattezza) aveva abbassato il record che egli stesso deteneva dall'anno prima. Anche quella volta era il 20 agosto e a Pechino si svolgevano le Olimpiadi, anche il quell'occasione, pochi giorni prima Usain aveva battuto il record del mondo dei 100 piani.

Per gli italiani i 200 metri in atletica hanno anche un altro significato. Quel record fu detenuto infatti per ben 17 anni da Pietro Mennea, che con 19"72 stabilito alle Universiadi di Città del Messico, sarebbe comunque salito sul podio 40 anni dopo a Berlino!

Il record dei 200 metri vede, dal momento della messa in funzione del cronometraggio elettronico, solo 6 tempi nella sua cronolgia, stabiliti da 4 atleti differenti.

Fu infatti l'americano Tommie Smith a mettere la sua firma nel primo record elettronico. Lo fece il 16 ottobre 1968  correndo in 19"83 (primo uomo a scendere sotto i 20 secondi). Tommie Smith fu l'uomo che poi salì sul podio durante la cerimonia con il pugno alzato e la mano "guantata di nero" a sostegno delle cause dei neri nello sport e non solo. Ho avuto il piacere di ascoltare e poi di parlare brevemente con Tommie Smith durante i Mondiali di Atletica di St. Denis nel 2003, un personaggio straordinario che ha dedicato la vita all'insegnamento dello sport e all'educazione dei bambini.

Il suo record durò 11 anni, fino al 12 settembre 1979, quando un esile ragazzo di Barletta, Pietro Mennea, corse il 19"72, un tempo che per 17 anni restò inarrivabile.
Infatti solo il 23 giugno 1996, durante i Campionati Americani, Michael Johnson superò Mennea con un 19"66 che sembrava dover durare a lungo, ma non fu così. Neanche un mese dopo, Johnson, seppe far fermare i cronometri a 19"32 il 1 agosto 1996 durante la finale della Olimpiadi di Atlanta. 
Dalle Olimpiadi di Atlanta si dovette attendere 12 anni per giungere ad Usain Bolt.

Di questi quattro straordinari atleti, che hanno saputo rendere ancora più bella l'atletica leggera, purtroppo solo tre sono ancora in vita, perchè nel 2013 è scomparso prematuramente Pietro Mennea.