giovedì 13 giugno 2019

13 giugno 1979, muore Demetrio Stratos

Efstratios Dimitriu è un nome che dice poco. Infatti Dimitriu era conosciuto con il suo pseudonimo Demetrio Stratos e quando il 13 giugno 1979 morì, a soli 34 anni, era forse all'apice delle sua ricerca che nel corso degli anni aveva trasformato la sua voce in uno strumento musicale.


Era nato ad Alessandria d'Egitto da genitori greci e dopo aver studiato a Cipro  e aver suonato pianoforte e fisarmonica nel 1962, a 17 anni si trasferì a Milano. Si iscrisse ad architettura e nel 1963 fondò il suo primo gruppo musicale.

Dal 1963 al 1970 fu voce e pianista del gruppo beat I Ribelli con cui incide i primi 45 giri (in particolare una pietra miliare dell'epoca beat, il brano Pugni chiusi in cui la voce di Demetrio è evidenziata).

Nel 1972 assieme al batterista Giulio Capiozzo da vita ad uno dei più interessanti gruppi rock italiani, gli Area - International POPular Group. Un gruppo che punta alla ricerca musicale e alla sperimentazione in cui gli stili, soprattutto del free jazz, della musica elettronica e etnica si mischiano a creare quella fusione che pochi gruppi rock progressisti riescono  andare in quegli anni.

Nel 1978 Demetrio lascia gli Area e si dedica allo studio della voce che sempre di più diventava uno strumento su cui ricercatori di varie parti hanno condotto studio. L'ultimo anno della sua vita lo trascorse effettuando importanti collaborazioni internazionali (tra le quali quelle con John Cage).

Nel 1979 gli fu diagnosticata una grave forma di anemia aplastica che richiedeva costose cure e il trapianto di midollo osseo. Molti artisti provarono ad organizzare un concerto, Concerto per Demetrio, a Milano. Morì la sera prima di quel concerto a soli 34 anni, lasciando tutti più poveri di genio.

Demetrio Stratos rappresenta uno di quei musicisti che in pochi anni che ha solcato i palcoscenici e inciso dischi, a lasciato un segno che durerà per sempre.

Sono cresciuto ascoltando la musica anche degli Area, quel timbro di voce, la voce di Demetrio, mi ha semper affascinato e fatto emozionare. Grazie per avermi accompagnato!