lunedì 25 novembre 2013

25 novembre 1960, assassinate le sorelle Mirabal

Il 25 novembre, a partire dal 1999, si celebra la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, voluta dalle Nazioni Unite.
Non tutti sanno l'origine di questa scelta. 
Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Domenicana, furono assassinate le sorelle Mirabal, appartenenti al "Movimento Democratico 14 giugno" e oppositrici, sin dagli anni '50, del dittatore Rafael Leonidas Trujillo. La dittatura di Trujillo (1930-1961) fu tra le più sanguinose del Centroamerica. Inoltre il dittatore aveva accumulato una fortuna in beni sequestrati alla popolazione (tra cui quelli della famiglia Mirabal).


Le sorelle Mirabal (Patria, 36 anni, Maria Argentina Minerva, 34 anni e Antonia Maria Teresa, 24 anni), simbolo della lotta contro la dittatura di Trujillo, da poco rilasciate dal carcere, furono attratte con un inganno (i loro mariti in carcere trasferiti in altro penitenziario) in una strada isolato. La loro auto, guidata dall'autista (Rufino de la Cruz), fu intercettata da uomini dei servizi segreti e gli occupanti furono uccisi a bastonate, dopo essere state torturate in un canneto, su ordine preciso di Trujillo. L'auto poi venne gettata in un dirupo per simularne un incidente.

L'assassinio, lo sdegno dell'opinione pubblica e l'impegno dell'unica sorella sopravvissuta (Belgica Adele, morta nel 2014), portarono all'abbandono da parte degli americani di Trujillo, che venne poi assassinato il 30 maggio 1961 mettendo fine alla lunga dittatura.


domenica 24 novembre 2013

24 novembre 1991, la morte di Freddie Mercury


Farrokh Bulsara aveva 45 anni il giorno della sua morte per broncopolmonite. Il giorno prima, l'uomo, conosciuto da tutti come Freddie Mercury, leader dei Queen, aveva annunciato al mondo di essere gravemente malato di AIDS.
Freddie, figlio di una famiglia parsi del Gujarat (India), era nato a Zanzibar, dove aveva trascorso l'infanzia, a 8 anni si era trasferito con la famiglia a Bombay, dove era cresciuto e dove era stato scoperto il suo talento musicale (a quell'epoca si deve anche il nome Freddie). A 18 anni arrivò in Inghilterra.

La storia, umana e musicale, di Freddie si può leggere dalla rete, è stata scritta e approfondita in ogni suo aspetto. Freddie Mercury fu tra i primi artisti vittima dell'AIDS. Una malattie che al tempo (si era nel primo decennio della sua "scoperta") sembrava colpire "solo" la comunità gay e i tossicomani, ma che in breve tempo si sarebbe comportata come qualsiasi malattie infettiva che si rispetti: ovvero avrebbe contagiato il mondo intero (ecco un post sulla situazione mondiale dell'AIDS in occasione della Giornata Mondiale che si celebra ogni 1 dicembre).

Sicuramente una delle più belle ed emozionanti performance di Freddie si ebbe 13 luglio 1985, durante il concerto Live Aid, voluto per aiutare i popoli del Corno d'Africa attanagliati da una delle più gravi siccità e carestie della storia. Vi posto il link - dal mio blog Sancara - su quella giornata dove c'è anche il filmato di Freddie Mercury. Ancora oggi fa venire la pelle d'oca.

venerdì 22 novembre 2013

23 novembre 1980, trema l'Irpinia

Era domenica quel 23 novembre 1980, quando alle 19.34 la terra tremò in Irpina e in Basilicata. Un terremoto devastante, la cui prima scossa durò 90 secondi circa, con magnitudo 6,9 della scala Richter e che lasciò sotto le macerie quasi 3000 persone. Un terremoto tra i primi quattro dell'era moderna per intensità in Italia e il più disastroso dal dopoguerra ad oggi.


I giorni successivi furono terribili. I soccorsi giunsero con grave ritardo (in alcune aree anche 5 giorni dopo). Il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, fu molto duro contro la macchina dei soccorsi, colpevole di essere in ritardo e disorganizzata. Saltò il Prefetto e si dimise il Ministro degli Esteri.

La solidarietà internazionale ed italiana fu enorme. Da tutte le parti partirono squadre di soccorso in aiuto ai terremotati. Ricordo che accompagnai mio fratello e mio cugino alla stazione in partenza con una squadra di giovani studenti. Ricordo ancora i racconti di mio cugino che decise di rimanere, vivendo in un container, alcuni mesi in un paesino dell'Irpinia, dove contribuì alla rimozione delle macerie e all'inizio della ricostruzione.




22 novembre 1963, l'assassinio di John F. Kennedy

Sono le 12.30 del 22 novembre 1963 a Dallas, nel Texas, quando il Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy (in carica dal 20 gennaio 1961), percorre, tra la folla festosa, la Dealay Plaza. Sulla limousine presidenziale assieme a lui la moglie Jaqueline, il governatore Connally e sua moglie. Kennedy aveva 46 anni. Il filmato dell'omicidio, ripreso da un cineoperatore amatoriale sarà reso pubblico solo 12 anni dopo.


Per l'America e per il mondo intero è un trauma. Viene subito arrestato un ex operaio e militare, tale Lee Harvey Oswald, da molti ritenuto psicolabile, che si proclama innocente. La mattina del 24 novembre, a nemmeno 48 ore dall'assassinio del Presidente, Oswald è ucciso, tra i giornalisti, mentre viene tradotto in carcere, da un'altro squilibrato, tale Jack Ruby, gestore di un night-club che dichiara di averlo fatto per il paese (Ruby morirà in carcere tre anni dopo per un tumore ai polmoni).

Per molto tempo gli americani hanno accettato questa semplice ricostruzione. Poi, qualcosa non quadrava. Più colpi sparati, l'assassinio dell'assassino, gli interessi ad eliminare il Presidente.

Forse non sapremo mai cosa accadde quel 22 novembre, ma soprattutto prima e dopo, certo è che gli Stati Uniti, stando alla ricostruzione ufficiale, furono sconfitti da due folli.

Ecco qualche curiosità sull'omicidio Kennedy

martedì 19 novembre 2013

19 novembre 2002, affonda la Prestige


Alle otto del mattino, del 19 novembre 2002, la petroliera Prestige, affondò, dopo 6 giorni in balia delle onde, a largo della Galizia. Al suo interno un carico di 77 mila tonnellate di greggio, che sarà riversato in mare e che successivamente arriverà sulle coste spagnole, portoghesi e francesi, determinando quello che da molti viene ritenuto il più grave danno ambiantale europeo.
La Prestige (che fino al 1988 si chiamava Gladys), era una petroliera monoscafo (cioè senza il doppio scafo, costituito da una intercapedine di 1-2 metri, la scafo esterno e quello interno contenente il greggio), fabbricata nel 1975 in Giappone, battente bandiera delle Bahamas.

Quando naufragò (le perizie hanno accertato che ha impattato, tra le onde, dei tronchi persi da una nave mercantile) era partita da San Pietroburgo, aveva caricato a Ventsplis in Lettonia, era diretta a Gibilterra per poi proseguire per Singapore.

La gestione della crisi fu quantomeno discutibile, sebbene il processo sia finito (proprio pochi giorni fa) con l'assoluzione del comandante e della Marina spagnola, dopo 11 anni.
Gli ambientalisti sostengono che al processo non sono state chiamate in causa le autorità politiche (che minimizzarono e ritardarono l'intervento) che hanno forse le maggiori responsabilità.

Il valore commerciale del petrolio era di 60 milioni di euro. Furono spesi 99 milioni di euro per recuperare 13.700 tonnellate di petrolio (rivenduto poi a 2 milioni di euro). 

Ecco un sito in spagnolo con immagini e altro sulla Prestige

martedì 12 novembre 2013

12 novembre 2003, la strage di Nassiriya

Erano le 8.40 in Italia (le 10.40 in Iraq), quando un camion cisterna, seguito da due auto cariche di esplosivo, con a bordo complessivamente quattro uomini si avvicinò minacciosamente al cancello della base dei carabinieri di Nasiriyya. Secondo una ricostruzione, il carabiniere di guardia al cancello intuì il pericolo e sparò, uccidendoli, ai due occupanti del camion. Questa operazione rallentò la velocità del camion, e l'esplosione avvenne non dentro la caserma, ma sul cancello. 


Il bilancio fu drammatico. Ventotto persone (28) lasciarono la loro vita quel giorno in Iraq. Nove iracheni e 19 italiani. Tra gli italiani vi erano 17 carabinieri e due civili: un cooperante e il regista Stefano Rolla, in Iraq per girare un film. Oltre 20 i feriti.

L'attentato sconvolse l'Italia. I Carabinieri arrivati in Iraq il 15 luglio 2003 con l'Operazione Antica Babilonia (che durerà fino al dicembre 2006), avevano -almeno questo era scritto nei documenti ufficiali - compiti di peacekeeping e di aiuto alla ricostruzione del Paese (la guerra, sempre secondo le carte, era ufficialmente finita nel maggio 2003).

Lo sconforto fu quello di trovarsi al centro di una guerra,e non, come molti avevano fatto credere, in una missione di pace.