domenica 10 aprile 2016

10 aprile 1919: l'imboscata ad Emiliano Zapata

"Uomini del Sud. E' meglio morire in piedi che vivere in ginocchio"

Il 10 aprile 1919 si chiuse la vita e la storia di uno dei capi rivoluzionari più emblematici del secolo scorso: Emilano Zapata Salazar.
Zapata, che era nato nello stato Messicano di Morelos l'8 agosto 1879, apparteneva ad una numerosa e povera famiglia contadina. Divenne un piccolo agricoltore ed allevatore. Erano anni della dittatura di Porfirio Diaz (che guidava il paese dal 1884, e che aveva contribuito ad impoverire le numerose famiglie contadine messicane).
Verso la fine del 1910 Zapata (che fu poi chiamato El caudillo del sur) si pone a capo della lotta armata contadini nel Sud del Paese e nonostante nel 1911 la lotta armata di Zapata, di Pancho Villa (nel nord del paese) e di Francisco Madero portarono alla caduta di Diaz e alla presidenza del liberale Madero (e poi di Huerta e di Carranza), la lotta di Zapata non si fermò convinto della sua lotta contro le disuguaglianze, le menzogne, lo strapotere dei latifondisti e per i diritti dei contadini e per l'assegnazione delle terre non aveva avuto successo nonostante la caduta di Diaz.
Le tecniche di guerriglia zapatista furono quelle di colpire i distaccamenti militari e di aprire nel nulla. Una lotta di logoramento che irritò profondamente vertici politici e militari messicani. Dopo aver costretto alla fuga Huerta (luglio 2013) e aver tentato un accordo con le varie fazioni rivoluzionarie (Aguascalientes, autunno 1914), nel dicembre 1914 Zapata e Villa entrarono trionfanti a Città del Messico, dove Emiliano rifiutò la presidenza annunciando di "non combattere per questo, ma di combattere per le terre perché le restituiscano".
Zapata si ritirò nel suo Morelos, dove assieme a giovani intellettuali iniziò un'esperienza di democrazia diretta (la comune di Moreles) dove vennero ridistribuite le terre e vendere promulgate leggi attente ai diritti civili. 
La rivoluzione zapatista ebbe il merito di far entrare le comunità indigene nella politica messicana.
Quando alla Presidenza fu nominato Venusiano Carranza (un ex alleato delle rivolte contadine) egli incaricò il suo generale Pablo Gonzalez di annientare le rivolte. Dopo aver sconfitto Villa nel nord, l'esercito si rivolse al sud.
Per uccidere l'inafferrabile Zapata fu necessario un tradimento, che portò il 10 aprile 1919 l'esercito a crivellare di colpi il corpo di Emiliano e di esporlo per giorni alla vista di quei contadini a cui aveva dato le terre, i quali non credevano alla sua morte. Fu necessario perfino far girare la sua testa tra i villaggi dove aveva restituito in primo luogo la dignità.

Ecco una biografia di Emiliano Zapata

Il 10 aprile è accaduto anche:
- 10 aprile 1991 - La sciagura del Moby Prince