mercoledì 9 ottobre 2013

9 ottobre 1963, Vajont: un disastro annunciato

Il disastro del Monte Toc, che franò nel bacino artificiale creatosi a seguito della costruzione della diga del Vajont, era stato ampiamente previsto. La sera del 9 ottobre 1963, quando la frana scivolò ad oltre 90 chilometri orari nel bacino, provocando un'onda gigantesca che, superando la diga, si riversò nell'abitato di Longarone, quasi 2000 persone, di cui oltre 450 bambini, morirono sommersi da acqua, fango e detriti.



Per anni la popolazione locale e qualche scomoda giornalista come Tina Merlin, avevano incalzato prima i tecnici della SADE e infine quelli dell''ENEL, a causa del pericolo che sentivano imminente.

Le responsabilità furono enormi, ancora oggi quella del Vajont resta una ferita aperta, mai sanata. 

Sulla storia della tragedia del Vajont vi segnalo, su tutto:

- Questo sito, ricco di documentazione e immagini
- Il libro di Tina Merlin, Sulla pelle viva (1983)
- Lo spettacolo teatrale di Marco Paolini, Il racconto del Vajont (1995)
- Il film di Renzo Martinelli, La diga del disonore (2001)

foto dalla rete
Soprattutto, se avete occasione, recatevi sul Vajont. Visitate quei luoghi, fatevi raccontare delle preparatissime guide, la storia di quel disastro. Camminate per i borghi di Erto e Casso. Respirate quell'aria di tragedia, di cui uomini potenti furono responsabili.
Camminate sul coronamento della diga (aperto al pubblico nel 2007), che ricordiamolo, rimase assolutamente intatta perchè, questo sì, era costruita molto bene. Era (ed è) un fiore all'occhiello dell'architettura e dell'ingegneria civile italiana (allora, con i suoi 260 metri era la diga più alta del mondo).

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