l'esecuzione del 1947 su di un fumetto |
Alle ore 7.45 del 4 marzo 1947 avvenne in Italia l'ultima condanna a morte. Ad essere giustiziati, tramite fucilazione, al poligoni di tiro della Stura di Torino furono tre rapinatori siciliani, Francesco La Barbera, Giovanni Puleo e Giovanni d'Ignoti. I tre, assieme ad un'altro complice, Pietro Lala, deceduto l'anno prima in un regolamento di conti, furono gli autori di una strage a scopo di rapina nella cascina di Villarbasse in provincia di Torino.
Il 20 novembre 1945, i quattro, entrati a volto coperto nella cascina dell'avvocato Massimo Gianoli che era a cena, mentre si accingevano a raccogliere il bottino, furono scoperti nel volto e una delle domestiche riconobbe l'uomo (Pietro Lala) che fino ad alcuni giorni prima aveva lavorato come mezzadro alla cascina. I quattro decisero allora di eliminare tutti i presenti (risparmiando solo un bambino di due anni), uccidendoli a bastonate e gettandoli ancora vivi in una cisterna dell'acqua in cantina. I corpi, dieci in tutto, furono ritrovati solo il 28 novembre.
Gli omicidi, grazie ad alcuni indizi, furono arrestati nel marzo 1946 e condannati a morte nel luglio 1946. In appello, nel novembre 1946, la condanna fu confermata. Il presidente provvisorio della Repubblica Italiana, Enrico De Nicola, rifiutò la grazia, e i tre furono appunto giustiziati.
La pena di morte in Italia fu abolita ufficialmente dall'entrata in vigore della Costituzione Italiana il 1 gennaio 1948 (in realtà tecnicamente fu in vigore fino al 15 aprile 1948). Quello del marzo 1947, fu appunto l'ultimo reato italiano punito con la pena di morte.
Così nel 2007 su Repubblica, il giornalista Giorgio Bocca, presente all'esecuzione, ricorda quell'episodio.
Sulla pena di morte vi segnalo questo articolo pubblicato su Sancara - relativo alla Pena di Morte in Africa - ma che affronta la questione anche in modo globale.
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