martedì 25 aprile 2017

25 aprile 1974, la rivoluzione dei Garofani

Il 25 aprile non è una data di liberazione solo per l'Italia. Quasi tre decenni dopo, esattamente il 25 aprile 1974, segna la fine della dittatura in Portogallo.
Quella che è nota come la Rivoluzione dei Garofani (Revolucao dos Cravos) fu la fine di un lungo (quasi 50 anni) regime dittatoriale fascista in Portogallo iniziato con un golpe il 28 maggio 1926 e fu l'inizio della chiusura di un ciclo buio europeo.
La dittatura portoghese, conosciuta come Estado Novo,  guidata da Antonio de Oliveira Salazar (dal 1932 al 1968) e successivamente da Marcelo Caetano (1968-1974), fu caratterizzata da una forte limitazione delle libertà individuali, da una dichiarata ideologia fascista e anti-socialista e dall'azione della polizia politica PIDE che ebbe il compito di perseguitare gli oppositori con arresti arbitrari, torture e uccisioni.

La Rivoluzione dei Garofani (il cui nome si deve ad un gesto di una fioraia che iniziò a regalare garofani ai militari che poi vennero messi nelle canne dei fucili) iniziò nel 1973 con la nascita del Movimento delle Forze Armate (MFA) composto da ufficiali subalterni (quasi tutti capitani) contrari alle politiche governative e con idee di sinistra. Dopo un tentativo fallito il 16 marzo 1974, poco dopo la mezzanotte del 25 aprile l'operazione scattò con l'arresto di alcuni ufficiali e l'occupazione di aeroporto, prigione politica e televisione di stato.

Fu un colpo di stato anomalo, perché vi fu l'immediato appoggio della popolazione che in massa scese in piazza (nonostante gli inviti a rimanere a casa) e affiancò i militari del MFA.
Le forze lealiste ebbero una timidissima reazione e il golpe causò solo 4 morti.

Il processo di transizione democratico (che durò 2 anni) ebbe inizio, con la liberazione dei prigionieri politici, con il ritorno degli esiliati e con i festeggiamenti del 1 maggio, per la prima volta svolti in modo legale.

L'effetto della rivoluzione dei Garofani fu anche di grande impatto nelle storia delle colonie portoghesi in Africa. In poco tempo infatti le 4 colonie lusofone in Africa (Angola, Mozambico, Guinea Bissau e Capo Verde) ottennero l'indipendenza dopo anni di lotta per la liberazione.
Il 10 settembre 1974 fu la volta della Guinea Bissau (che già il 24 settembre  1973 aveva dichiarato unilateralmente l'indipendenza), il 5 luglio 1975 fu Capo Verde a raggiungere l'indipendenza, il 16 settembre divenne indipendente il Mozambico e infine l'11 novembre 1975 fu la volta dell'Angola.

La caduta del fascismo in Portogallo segnò anche la fine dei regimi totalitari in Europa Occidentale, infatti poco dopo fu la Grecia dei colonnelli a doversi arrendere alla democrazia e infine, l'anno dopo, con la morte di Franco, anche la Spagna entrò a far parte delle democrazie europee. Si chiudeva così, con grande sacrificio di vite umane, quell'onda fascista europea iniziata negli anni '20 e durata per oltre 5 decadi.

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