lunedì 2 dicembre 2013

2 dicembre 1993, la fine di Pablo Escobar

Pablo Emilio Escobar Gaviria è stato uno dei criminali più famosi della storia. Nato in Colombia il 1 dicembre 1949, diventò rapidamente da ladro di auto a re della cocaina mondiale.
Nel suo momento di massimo potere, quando possedeva un'intero esercito, armi sofisticate e una flotta di aerei si stimava fosse il 7° uomo più ricco del pianeta. Controllava l'80% del traffico della cocaina mondiale e il 30% del marcato clandestino delle armi.
Uno dei suoi killer più fidati sostiene che diede ordine di uccidere oltre 3000 persone, tra cui 1000 poliziotti.

Padrone indiscusso a partire dal 1975 del Cartello di Medellin (in guerra perenne con quello di Cali) era stato capace di far eliminare tre candidati alla presidenza del paese. A Medellin era però amato e coperto dalla popolazione. Amante dello sport e della bella vita, aveva costruito impianti sportivi, scuole e ospedali.

Nel 1991, quando era imminente il suo arresto (gli americani lo volevano estradare negli USA), concordò la resa con il governo colombiano. Si costruì una prigione privata di lusso, dove, stando all'accordo doveva ritirarsi per 5 anni. Ma, di tanto in tanto, "usciva" per una partita, per una festa. Quando, nel luglio 1992, fu ipotizzato di trasferirlo in un carcere normale, fuggì.


Il 2 dicembre 1993, fu trovato ed ucciso. Molti sospetti ci sono su chi pose fine alla sua vita: i corpi speciali colombiani, gli ex nemici coalizzati che avevano già distrutto la rete dei suoi amici e familiari o i servizi segreti americani?

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